giovedì 14 aprile 2011

Calcio e Società

Molta gente sembra che si stia accorgendo ora che il nostro paese è in crisi e che in Europa non conta poi chissà quanto come magari avevano l’illusione che fosse. Ma sapete cosa è ancora più strano e anacronistico? E’ che se ne stanno accorgendo perché quest’anno non abbiamo nessuna squadra di calcio che sia stata capace di fare un risultato significativo in Europa, che si parli di Champions o Europa League.
Soprattutto dopo l’uscita di scena dell’Inter dalla massima competizione europea non si fa altro che sentire che il nostro calcio è in crisi ed arretrato rispetto ad altre nazioni, che i presidenti delle varie società dovrebbero investire per riportare i fasti di quando le nostre compagini vincevano o si giocavano le finali più importanti.
A parte definire una cosa fisiologica l’altalenante andamento negli anni delle squadre e nazioni in generale, visto che si tratta di eventi sportivi e che ognuno cerca di superare l’altro, bisogna ammettere che il nostro calcio è in crisi, e questo non è altro che lo specchio della nostra società. Siamo in crisi e lo sbaglio più grosso è non ammetterlo, perché come in tutte le cose bisogna prima rendersi conto del problema e capirlo per poi risolverlo.
Il nostro calcio non può prescindere da questo ed infatti sta mostrando tutte le lacune di un sistema tenuto in piedi fin’ora da decreti salva calcio e debiti spalmati, solo ora si sta muovendo, o almeno da l’impressione di farlo, con la costruzione di stadi privati per le varie società, la Juventus lo sta “già” costruendo, e con la consapevolezza, forse, che non può più sostenere un monte ingaggi assurdo.
Perciò non prendiamocela se vedremo delle finali europee senza la squadra del cuore o se avremmo nei prossimi anni solo 3 squadre in Champions anziché le 4 a cui eravamo abituati ma speriamo che ci sia una vera rivoluzione nelle strutture societarie e che queste possano essere pienamente autonome con bilanci sani puntando magari nei vivai giovanili invece di spendere milioni di euro per campioni ultratrentenni. Il calcio in crisi, in Italia, purtroppo è solo l’ultimo dei nostri sport in crisi, basti pensare alla Pellegrini, la nostra nuotatrice più rappresentativa, che va ad allenarsi in Francia, o al nostro atleta plurimedagliato Zoeggeler che non ha una pista adeguata dove andarsi ad allenare (di esempi ce ne sarebbero migliaia), ma è pur sempre quello con maggior visibilità e questo mi auguro serva a creare una soluzione efficace anche per chi ottiene attenzione solo durante le Olimpiadi o altri rari eventi.
La situazione del nostro Calcio è solo lo specchio dell’attuale situazione Italiana, sistemiamo questa nostra cara nazione e vedrete che anche negli sport torneremo a dire la nostra ed ad essere considerati.
Per finire dico: Arrabbiamoci di più se sempre più spesso veniamo esclusi dalle scelte europee più importanti e un po’ meno se retrocediamo nel ranking della F.I.F.A..

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